Quest'arma è caratterizzata da una lama a forma di foglia, con la parte centrale più larga, e dall'impugnatura che termina con un pomolo con una forma che ricorda il cacatua (il pappagallo che popola quelle regioni).
In alcuni esemplari molto rari era presente anche un falso filo che si estendeva per circa 1/3 della lunghezza della lama.
Il materiale dell'impugnatura e del pomolo variava in funzione dell'impiego, ma soprattutto del ceto sociale di appartenenza; infatti si andava dal legno meno nobile all'ebano filippino (kamagong), dall'ottone all'argento, fino ad arrivare al corno di carabao e all'avorio. Inoltre i barong delle persone appartenenti al ceto sociale più elevato, oltre ad essere finemente intagliati, avevano il pomolo rappresentante il cacatua di dimensioni maggiori ed allungate; quelli invece per il ceto sociale più basso o quelli destinati al combattimento, avevano il pomolo meno elaborato e di dimensioni più piccole, con le creste o i becchi del cacatua meno enfatizzati.
Il fodero era realizzato da due pezzi di legno piatti, tenuti accoppiati con il rattan; in base all'impiego (cerimoniale o da combattimento) poteva presentare o meno decorazioni ed intarsi, generalmente in madreperla.
Il Barong, oltre che strumento di utilità nella vita quotidiana (per l'agricoltura, per tagliare carne e pesce, per sfoltire la vegetazione, ecc), è divenuto famoso anche in occidente poiché è l?arma preferita dai guerrieri Moros (in particolare la popolazione Tausug) per il combattimento ravvicinato.
BIBLIOGRAFIA
Glossary of the Construction, Decoration and Use of Arms and Armor in All Countries and in All Times - George Cameron Stone