Gîle

02 Luglio 2017 Autore : 

Il gile (guile in lingua Afar) è il coltello delle tribù nomadi Afar, un’etnia Africana.

Si tratta di un coltello vistoso, di notevoli dimensioni, che a volte raggiunge o supera di poco il mezzo metro di lunghezza, portato principalmente come ornamento o come oggetto di prestigio e distinzione. In guerra è un efficace arma di difesa. Il gile è portato anche dagli Issa dello stato di Gibuti, confinante con l’Eritrea.

Foto dal web

Gli Afar, conosciuti anche come the Danakil, Adali e Odali, sono un gruppo etnico di religione musulmana che abita le regioni del Corno d’Africa.
Vivono principalmente nella depressione di Danakil, una zona desertica considerata uno dei posti meno ospitali della terra, con depressioni che sprofondano per 150 metri sotto il livello del mare. L'aria bollente che brucia deserto e laghi di sale raggiunge a volte anche i 65 C. La crosta terrestre si presenta erosa e strappata, a volte colpita da tornado e tempeste scatenati dal Kashim, un vulcano attivo.
In questa zona vi è il punto più basso dell'Africa, il lago Assal, che si trova a una quota di -155 m sul livello del mare.

Foto dal web

Gli Afar sono in gran parte pastori dediti all’allevamento di pecore, capre e bovini che costituisco la loro primaria fonte di sostentamento oltre alla raccolta del sale ed il commercio. Si muovono su un area comprendente regioni dell’Etiopia, Eritrea spingendosi fino alla Somalia attraverso lo stato di Djibouti. Percorrono anche lunghe distanze a piedi e usano i dromedari per il trasporto di merci e materiali specialmente durante la transumanza.
Gli Afar sono una razza caratterizzata da una pelle scura e rossastra, capelli lanosi, ricci e ondulati, di statura elevata e naso stretto. Sono una popolazione fiera e bellicosa; oltre alle armi bianche come il gile ed alcune lance, possiedono anche fucili Kalashnikov. Vantano anche un vasto repertorio di danze e canti di guerra.

Foto dal web

La scarsità di acqua nei territori degli Afar è diventata causa di conflitti. Fra gli Oromos e gli Afar, fra le popolazioni sedentarie e quelle nomadi. Dall'inizio del 1992 al febbraio 96, ne è derivata una guerra armata. Gli Oromos e gli Issas sono i nemici di sempre.

Con gli estranei sono generalmente scontrosi e mantengono una certa distanza. Socialmente sono organizzati in famiglie clan divise in due classi: gli Asaimara (rossi) che sono la classe politicamente dominante, e gli Adoimara (bianchi) che sono una classe operaria stanziata nelle montagna Mabla.
Le abitazioni sono come isolotti su un mare di savana o di sabbia. Strutture di legno ricoperte di stuoie formano le tende. E se il legno scarseggia, per costruirsi un riparo viene usata erba secca o lava.
La lingua Afar possiede un alfabeto latino e viene scritta soltanto da 20 anni a questa parte, quindi si sa poco delle loro origini storiche. Vi sono due ipotesi: secondo la prima gli Afar sarebbero i discendenti di arabi mescolatisi con una razza caucasica, emigrati dalla penisola arabica e dall'attuale Yemen verso l'Africa.
La seconda ipotesi, condivisa anche da alcuni Afar, sostiene che questo popolo avrebbe occupato da sempre questa regione del pianeta. Se fosse vero, gli Afar potrebbero essere considerati gli antenati dell'uomo moderno. In effetti, proprio a Hadar, in piena zona Afar, i paleontologi hanno scoperto Lucy, il più vecchio scheletro "umano" mai portato alla luce.

Caratteristiche del gile

E' costituito da una lama di grandi dimensioni con doppio filo, generalmente ottenuta - in tempi moderni - da piastre di metallo recuperate da sospensioni a balestra di camion e auto. Infatti, vista la scarsità di metallo nelle zone abitate dagli Afar, il relitto di un auto o camion è un'utile fonte di materiale per costruire utensili.
Il fodero è in legno tipicamente avvolto in pelle cucita, a volte adornato con strisce di pelle o tessuto. La parte terminale è sempre allungata, appuntita e a volte impreziosita da una copertura metallica che può finire con un ciondolo semisferico o cilindrico.


Foto dal web

Il fodero è spesso attaccato ad una cintura in pelle con fibbia circolare o quadrata. Manico e fodero possono a volte essere adornati da placche di ottone.

Foto dal web


L'impugnatura è generalmente in legno ma può essere in corno ed anche avvolto in filo di ottone. Sulla parte terminale dell'impugnatura di alcuni gile viene fissato un tronco di cono in ottone, con funzione probabilmente estetica.
Vi sono molte varianti del gile, alcuni hanno il manico in alluminio e sia il fodero che il manico non hanno parti in ottone, ma la costante è la forma curvata della lama e il fodero in pelle di bovino.


Foto dal web

Il gile, specialmente se vecchio e logoro viene venduto dagli Afar ai mercanti che poi lo rivendono come souvenir ai turisti che transitano in città come Asmara o Addis Abeba. Specialmente negli anni 90 il gile era divenuto un oggetto prediletto dai turisti.

I gile più vecchi non si trovano sul campo ma piuttosto in alcuni negozi di Addis Abeba. Bisogna fare attenzione perché ad alcuni turisti in transito all’aereoporto, il gile che avevano con se è stato sequestrato in quanto ritenuto oggetto storico di eredità nazionale. Se invece è un coltello recente non vi sono problemi. Ad ogni modo alcuni vecchi gile compaiono saltuariamente in rete per essere venduti in aste on-line.


BIBLIOGRAFIA

"African Arms & Armour" C.Spring, British Museum, 1993, pp.103-105

 

  • Social network:

Ultimate Knives & Gear

Il portale dedicato al mondo dei coltelli industriali ed artigianali di tutto il mondo.

Tutti i contenuti delle recensioni sono protetti da copyright e sono di proprietà intellettuale dell'autore, nonchè della rivista su cui vengono pubblicati. E' pertanto vietata la riproduzione, anche parziale, di testi ed immagini senza l'autorizzazione scritta da parte dell'autore.